Impianto recupero acqua piovana per l'uso domestico: quali lavori da fare

La domanda di acqua per l'uso domestico è in costante crescita, sia perché cresce l'inurbamento sia perché le sempre migliori condizioni di vita nei paesi del Nord del mondo hanno portato a un uso indiscriminato della risorsa idrica. I dati Istat hanno registrato un consumo giornaliero di 215 litri a persona, ma il 50% potrebbe essere risparmiato utilizzando un impianto di recupero acqua piovana: in questo articolo ti spieghiamo come puoi installarne uno anche a casa tua.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Quanta acqua utilizziamo in casa?

Il censimento delle acque per uso civile svolto dall'Istat nel 2019 ha messo nero su bianco i consumi idrici del nostro Paese evidenziando, oltre al dato relativo al consumo di acqua procapite (pari a 215 litri), numeri ben più preoccupanti.

Nel 2018 il volume delle perdite idriche totali nella fase di distribuzione dell’acqua, calcolato come differenza tra i volumi immessi in rete e i volumi erogati, è stato pari a 3,4 miliardi di metri cubi. Ciò significa che il 42,0% dell’acqua immessa in rete viene persa, per la maggior parte a causa del deterioramento o della rottura degli impianti.

Ma come consumiamo l'acqua che preleviamo dal pozzo o dall'acquedotto? Più o meno così:

  • 12,5% per uso alimentare
  • 10% per il bucato
  • 30% per il wc
  • 7,5% per le stoviglie
  • 30% per la cura personale
  • 7.5% per l'irrigazione
  • 2,5% per le pulizie varie

Tra queste attività, non tutte necessitano di acqua potabile. Lo scarico del bagno, ad esempio, oppure l'irrigazione di piante e giardini potrebbero essere collegati a un impianto di recupero acque piovane. La pioggia, infatti, è un'ottima alleata per ottimizzare l'uso di acqua nelle nostre case: opportunamente filtrata, può essere riutilizzata per l'annaffiatura o le pulizie, facendoti risparmiare acqua potabile.

E ciò si traduce in un duplice vantaggio:

  1. Risparmio idrico: preservando l'acqua a disposizione eviti lo spreco di risorse idriche potabili;
  2. Risparmio economico: prelevando meno acqua dalla Rete si abbassano anche i costi in bolletta, che possono essere tagliati anche del 50%

 

Com'è fatto un impianto di recupero acqua piovana

Un impianto recupero acqua piovana è composta da:

  • Serbatoio di accumulo
  • Filtri per tubazioni
  • Pompa di prelievo

I serbatoi, interrati o fuori terra, hanno il compito di immagazzinare l'acqua raccolta. I filtri ripuliscono l'acqua e la fanno poi fluire nelle tubazioni, grazie all'azione di una pompa.

Il sistema è del tutto indipendente da quello che eroga l'acqua potabile, ma va collegato alla casa per alimentare servizi sanitari ed elettrodomestici.

 

Lavori da fare per recuperare acqua piovana per uso domestico

La prima cosa da chiedersi è l'uso che si vorrà fare dell'acqua recuperata: sarà da convogliare alla rete domestica oppure all'impianto di irrigazione? O a entrambi?

In base alla risposta cambieranno la capacità del serbatoio e i filtri necessari, che per l'impianto irriguo sono più complessi per evitare che vengano messe in circolo sostanze pericolose per la coltivazione.

Attenzione: nell'impianto a uso domestico l'acqua può essere utilizzata per il bucato, per la pulizia della casa e per lo sciacquone del wc, ma non può essere impiegata per cucinare, farsi la doccia o lavare gli alimenti.

L'altro aspetto da considerare, già in fase di progettazione, è il luogo in cui posizionare la cisterna. La raccolta dell'acqua piovana avviene per mezzo di grondaie che convogliano la pioggia che cade sul tetto e la immagazzinano nel serbatoio, che andrà quindi posizionato non molto distante. Al tempo stesso è consigliato sistemarlo in prossimità della fognatura pubblica, in quanto l'acqua in eccesso può essere drenata qui.

C'è poi da considerare l'ingombro: esistono cisterne per l'acqua piovana che possono accumulare da qualche decina fino a molte centinaia di litri e in base alla capacità cambia anche la loro dimensione. La scelta del serbatoio dipende principalmente dal fabbisogno idrico della famiglia, cioè dalla quantità di acqua non potabile che è necessaria per soddisfare le esigenze degli abitanti della casa.

L'impianto per il recupero delle acque piovane contribuisce a ridurre sensibilmente la dipendenza dalla Rete pubblica, tuttavia non può, da solo, coprire l'intero fabbisogno di acqua per uso domestico, per due motivi:

  1. La pioggia non è sempre abbondante. In questi ultimi anni, addirittura, si verificano fenomeni piovosi anomali, nel senso che piove di meno ma quando accade si verificano violenti temporali.
  2. L'acqua piovana, soprattutto nelle grandi città, è abbastanza inquinata e quindi non può essere impiegata per cucinare o per il consumo alimentare.

Ciò significa che è necessario mantenere comunque attivo il collegamento con la rete idrica tradizionale, così da potersi assicurare una riserva d'acqua nei periodi di siccità e, allo stesso tempo, avere sempre acqua potabile a disposizione. 

Una volta installato l'impianto sarà necessario svolgere annualmente alcune operazioni di manutenzione ordinaria, come la pulizia del fondo del serbatoio e il controllo dell'efficacia dei bocchelli di carico/scarico.

I lavori per installare un sistema di recupero acqua piovana non sono particolarmente impegnativi né complessi, tuttavia è fondamentale affidarli a una ditta specializzata, che sappia dimensionare tutto correttamente. Noi di Silla possiamo metterti in contatto con realtà affermate e competenti, che sapranno darti tutte le informazioni che ti servono.

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Scritto da Federico Mattei

Cresciuto a pane e edilizia. Dopo gli studi in economia e commercio sbarco nell’azienda di famiglia occupandomi di acquisti. Tutti i giorni ho la fortuna di poter valutare i migliori fornitori e scegliere i prodotti più adatti da proporre all'interno dei nostri punti vendita. Appassionato di ecologia e ambiente, mi piace osservare i progressi dell’edilizia verso un modo di costruire più efficiente e responsabile.

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